La Terza Legge del Comportamento

La Terza Legge del Comportamento:
la Teoria dell’Apprendimento Sociale di Bandura

Una favoletta di Esopo dice che il Leone, ormai vecchio e stanco, inca-pace di procurarsi il cibo con la forza, si finge malato e si ritira in una caverna. Invita tutti gli animali della foresta a venirlo a trovare, uno per volta. E allora si presentano l’Antilope, il Fagocero, lo Gnu, eccetera. Ognuno di essi, una volta nella caverna, viene aggredito e divorato. Il Leone, non vedendo arri-vare la Volpe, tira fuori la testa dalla caverna e la chiama a gran voce. Lei, sulla cima di una collinetta lì davanti, risponde che non verrà mai a salutarlo. «Perché?» chiede il Leone. «Perché vedo solo tracce che entrano nella caverna e non vedo tracce che escono» risponde sghignazzando la Volpe.

 Ebbene questa favola rende l’idea circa l’oggetto degli studi di Albert Bandura.

Vi ricordo che Ivan Petrovich Pavlov ha studiato il modo in cui imparano a comportarsi i nostri visceri e le nostre emozioni sulla base di associazioni offerte dall’ambiente, apprese in maniera passiva. Friedrich Burrhus Skinner ha messo l’accento su cosa induce il comportamento-azione, evidenziando come esso si modelli in base a premi e penalità attivamente esperiti. Lo psichiatra americano di origine canadese Albert Bandura si pone su questa scia. Formatosi negli Stati Uniti, il grosso del suo lavoro è iniziato all’Università di Stanford, dopo il 1952. Egli ha stabilito la Terza Legge del Com-portamento, studiando il modo in cui gli esseri umani apprendono, oltre che per esperienza diretta come negli studi di Skinner, anche e soprattutto per esperienza mediata dall’osservazione del comportamento altrui proprio come ha fatto la volpe della favoletta. In altre parole, i comportamenti possono essere appresi anche soltanto osservando gli altri, senza bisogno di attuazione immediata, ma con il solo rinforzo costituito dal constatare il successo altrui.

Questo ha permesso uno scatto in avanti della psicologia scientifica: sotto l’occhio della sperimentazione non c’è stato più soltanto il comportamento manifesto come negli studi di Pavlov e
Skinner. Per osservare dei modelli e lasciarci influenzare da essi dobbiamo usare la mente, che diviene quindi oggetto
di studio scientifico.

Bandura ha allargato la teoria di Skinner indagandone alcuni aspetti mentali che Skinner stesso aveva tenuto fuori dalla sua sperimentazione in quanto non direttamente osservabili.

La teoria di Bandura ha di conseguenza aperto la Psicologia Comportamentista allo studio dell’influenza esercitata dai modelli sociali sull’individuo, sia in senso più ristretto come nel caso di famiglie e piccole comunità, sia in senso allargato come nella mediatica e nella comunicazione sociale in genere.  Vedremo altri cinque video sulla legge di Bandura. 

Nel prossimo parliamo di tutto quell’aspetto del suo lavoro che culmina nella pubblicazione dell’articolo Social Learning Theory, del 1977 ed ha per oggetto il fenomeno del Modeling, cioè come il nostro comportamento può modificarsi sotto la spinta dei modelli sociali. Quindi parleremo della seconda parte del contributo di Bandura, che culmina nell’elaborazione del Modello Cognitivo-Sociale della personalità. Poi vedremo i riflessi del lavoro di Bandura in campo educativo. Poi in quello della comunicazione mediatica. Infine ci sarà un video conclusivo sul contributo di Bandura alla psicoterapia.

Grazie in anticipo per il vostro ascolto!

Francesco Liberati