Il Modello Bio-Psico-Sociale.

Perché un organismo si ammala? E invece perché sta bene?

“Eh, dipende dal fisico. Se sei sano stai bene, se sei malato stai male”

“Ma che… Dipende da ‘sto schifo di società che c’abbiamo! La società crea l’abitudine, l’ambiente. Se fossimo stati in una società migliore saremmo tutti sani!”

“Mah… per me non avete capito nulla tutti e due. Tutto dipende dalla testa. È la vita che non funziona! Ci instilla idee, desideri… e magari non li possiamo realizzare. E allora ci ammaliamo”.

Bisogna dire che la Medicina, tradizionalmente, delle tre opinioni sopra riportate ha fatto sua soprattutto la prima e ha guardato l’uomo sotto il profilo biologico. Ma da quarantasei anni, cioè da quando lo psichiatra americano George Libman Engel (1913-1999) pubblicava su Science il saggio di cui qui vedi la copertina, il mondo scientifico ha cominciato a cambiare prospettiva.

In questo sintetico saggio, ancora oggi una pietra miliare, Engel rilevò, punto per punto, tutti i limiti del modello attraverso cui la medicina interpretava i fenomeni fisiologici e patologici dell’uomo: la malattia era considerata una disfunzione d’organo e la sanità il buon funzionamento degli organi. Questo modello, in altre parole, teneva conto delle sole condizioni biologiche dell’uomo

Engel propose di superare questa ottica, per costruire un nuovo modello di medicina, da lui definito Bio-Psico-Sociale, che permettesse una migliore comprensione dei fenomeni umani e dei piani d’intervento sulla malattia più ampi e integrati.

L’importanza sortita da questo saggio è stata (ed è) enorme: esso ha modificato il punto di vista sullo stato di salute o di malattia, accompagnando lo studio del fattore biologico con quello del fattore psicologico e sociale non solo nell’eziopatogenesi delle malattie, ma anche nella comprensione di tutta la fenomenologia umana.

Questo modello rappresenta, oggi, la base da cui guardare i fenomeni dell’uomo, sia dal punto di vista psicologico, che medico, psichiatrico, filosofico e altro.

Nei cinque video che seguiranno (56 min. complessivi circa), analizzeremo questi fattori uno per uno, cercando di evidenziare la loro identità e la loro importanza ai fini dell’impatto sul vissuto umano. Ringrazio anticipatamente gli ascoltatori augurandomi di incontrare, e contribuire a soddisfare, le loro esigenze di chiarezza nell’osservare quanto ci circonda: la vita, l’essere umano, la società.

Francesco Liberati